domenica 21 ottobre 2012

Il colonizzatore nordico e la mafia che non c'è

Ecco lo ha rifatto. Ad aprile, quand'è venuto a Palermo per le amministrative di maggio, aveva detto che la mafia non strangola le sue vittime; oggi, ancora in Sicilia per le regionali, Beppe Grillo ha detto che in Sicilia la mafia non c'è più. Allora, ascoltami bene, Beppe Grillo: puoi venire a dire tutte le stronzate che vuoi nei tuoi spettacoli da saltimbanco miliardario, ma non ti permettere di venirci a raccontare che la mafia non strangola o che non c'è più. Non si scherza con le cose serie e questa è una cosa serissima. Anzi, è tragica. Vallo a dire in faccia, se hai coraggio, ai parenti di Giuseppe Di Matteo, sciolto nell'acido a 11 anni; vallo a dire in faccia, se hai coraggio, ai parenti di Graziella Campagna, uccisa a 17 anni per avere scoperto casualmente l'identità di Gerlando Alberti junior; vallo a dire in faccia, se hai coraggio, ai parenti di quei quattro bambini uccisi per avere scippato la madre di Nitto Santapaola; vienilo a dire in faccia, se hai coraggio, a noi tutti, parenti di bambini, ragazzi, giovani uomini e giovani donne potenzialmente uccisi dalla mafia e dai politici collusi con la mafia che negano loro il lavoro, un ambiente pulito, la salute; vallo a dire in faccia, se hai coraggio, a tutti quelli che non fanno in tempo ad aprire un negozio che subito si trovano dietro la porta gli esattori del racket delle estorsioni. E dopo che tutti questi ti avranno fatto rifare a nuoto a calci in culo il percorso inverso, tornatene a casa tua e, invece di venire a farci le tue lezioncine da colonizzatore nordico, comprati un po' di libri e mettiti a studiare prima di parlare di una realtà complessa come quella siciliana. Scoprirai, per esempio, che per decenni, forse per secoli, i mafiosi (e i politici collusi) hanno negato l'esistenza della mafia. Però, grazie a ciò, hanno governato per almeno un cinquantennio. Non sarà che vuoi seguire la loro stessa strada?

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